giovedì 31 gennaio 2019

Cherofobia cosa è?

HO PAURA DI ESSERE FELICE......IL PARADOSSO DELL UOMO DI OGGI

Sai ,,,voglio essere felice! Noo la felicità non esiste
Inseguo la felicità ....ma va perdita di tempo , accontentati
Ecco questo è l'atteggiamento di due personalità  che soffrono di cherofobia.
Parola strana ma ora la decodificheremo, dal greco antico , chairo ossia rallegrarsi e phobia cioè paura, cherofobia e' la paura di essere felici ,,gran brutto affare, ma chiediamoci perché si ha paura di essere felici e si fa di tutto per evitare che là si raggiunga.
Il primo e più diffuso motivo è quello che , e sfido non sia passato qualche volta a tutti nella mente , me compreso , quando ti dici " che bello sta andando tutto bene , sono felice" mentre dici queste parole cala per un istante davanti agli occhi  , un pensiero negativo... Durerà poco! E così già hai distrutto il tuo momento di felicità 
Questo  atteggiamento se  capita sporadicamente  può rientrare nella normalità cosa diversa e' affrontare la vita con questa ingombrante paura e questo velo nero . 
Personalità complesse come gli ansiosi, o persone con  grossi istinti di possesso , di attaccamento , possono virare verso questa autopunizione 
Come molte altre situazioni e' nell infanzia che si può preparare il terreno per sfociare nella cherofobia , il bambino che viene punito subito dopo un momento felice.
Certo che la negazione della felicità e' un gran paradosso, se si pensa che ognuno di noi tenta di raggiungerla. 
Pensando e ripensando mi sono posto una domanda ,  ma non è che forse non ci accontentiamo più di niente, se tutto quello che desideriamo e otteniamo, viene subito rimpiazzato da un altro desiderio e il momento di felicità che ci  potevamo godere non si concretizza perché c'è già un altro desiderio che preme e oscura il primo.
Ma allora è la corsa, la competizione spinta all'eccesso , il troppo individualismo , l'ambizione sfrenata  che caratterizza il nostro tempo è la nostra società .
E poi la solitudine che in fondo è diffusa per cui a chi lo dici ....oggi sono felice!!

Con queste considerazioni il rischio che la cherofobia si espanda c'è ! L antidoto? 
Rallentare, guardiamo e non vediamo solo, ascoltiamo e non sentiamo e basta, parliamo.... a volte un po di meno!
Riprendiamoci la vita, apprezziamo di più quello che ci circonda e quanto la natura ci offre.
Proviamo a fare una cosa .....
Chiudiamo gli occhi  siamo davanti al mare all'alba , una leggera brezza tiepida ci accarezza la pelle facendola reagire trasporta con se gocce di mare , l'odore dell'erba bagnata dall acqua  salata  va a stimolare in nostro senso più antico, più istintivo , l'olfatto , i nostri muscoli sempre tesi , finalmente riposano......il tempo? Fermo! 
Ma questa non è felicità ....pensate che questa felicità possa far paura?

  Marco lombardi


lunedì 28 gennaio 2019

Malattie a trasmissione sessuale

Risultati immagini per virus plague            Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), conosciute anche come malattie veneree, sono malattie virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre attraverso l'attività sessuale (alcune di queste si possono trasmettere anche in altri modi). Sono considerate malattie  a trasmissione sessuale: la sifilide, la gonorrea, il linfogranuloma venereo e l'ulcera molle. Sono trasmissibili sessualmente, ma anche in altro modo: le uretriti aspecifiche, l'herpes genitalis, i condilomi, la scabbia, la pediculosi, infezioni delle vie genitali da Candida e Trichomonas, l'epatite virale e l'AIDS.
I rapporti a rischio di contagio possono essere non solo vaginali, ma anche anali e orali; le infezioni infatti sono trasmesse attraverso la maggior parte dei liquidi organici, come il liquido pre-eiaculatorio, le secrezioni vaginali, lo sperma ed il sangue, oltre che con il semplice contatto tra la cute.
Le infezioni a trasmissione sessuale  sono responsabili di molte complicanze ginecologiche, ostetriche e andrologiche (malattia infiammatoria pelvica, infertilità, gravidanze extrauterine e tumori genitali), per questa ragione la prevenzione è fondamentale per ridurre le complicanze sulla salute riproduttiva e generale del'individuo. Per ridurre il rischio di contagio è consigliato l'uso del preservativo, oltre al limitare i partner sessuali, soprattutto se a rischio, ed eseguire alcune vaccinazioni ad oggi disponibili.

Uno dei  vaccini che viene raccomandato alle giovani donne è quello per il Papillomavirus (HPV). L'infezione da HPV può portare alla formazione di tumori dellapparato genitale, dellano e a livello orofaringeo. Il vaccino quadrivalente per l'HPV può essere utilizzato anche nei maschi per prevenire la formazione di condilomi, ma anche lo sviluppo di tumori della regione ano-rettale e faringea.
Tra i vaccini disponibili anche quello per l'epatite B, consigliato per i soggetti con sospetta infezione e fortemente raccomandato, insieme a quello per lepatite A, nei soggetti a rischio come gli omosessuali, i tossicodipendenti e gli HIV-positivi.
Il dispositivo medico più efficace nel prevenire la trasmissione delle malattie a trasmissione sessuale rimane comunque il preservativo, il cui uso corretto limita non solo la trasmissione dellinfezione attraverso i liquidi organici, ma anche il rischio di contrarre per semplice contatto lherpes genitale, la sifilide, lulcera molle e lHPV.

Le Api , le nutrici di Zeus,Inquinamento e partenogenesi

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Le Api , le nutrici di Zeus

Questo insetto che spesso guardiamo con aria poco benevole,rappresenta invece un bene prezioso per l uomo, poiché oltre ad assicurare la produzione di miele, che rappresenta  il più antico dolcificante noto All uomo, e' responsabile dell' impollinazione degli alberi da frutta. Infatti posandosi sui fiori per prelevare il nettare,subisce una vera e propria doccia di polline che poi andrà a depositare su tutti i fiori ove si andrà a posare. Non è cosa da poco ! 
Le api , la cui organizzazione sociale e gerarchica e' stabilita da regole ferree , vede ai vertici l'ape regina l'unica ape femmina in grado di riprodursi , accoppiandosi con numerosi fuchi  durante il volo nuziale, le api operaie deputate alla produzione del miele e al benessere della regina, i fuchi, i maschi delle api, che hanno il solo compito di accoppiarsi con la regina, andando incontro , subito dopo tale atto , a morte.
Una curiosità nella riproduzione delle api, i fuchi originano grazie un un processo di partenogenesi. Questo processo riproduttivo il cui termine sta a significare dal greco, riproduzione virginale, ed in questo caso arrenotoco, che sta ad indicare che si sviluppano solo maschi con un corredo cromosomico aploide di 16 cromosomi .
La regina e le operaie hanno invece un corredo cromosomico di 32 elementi .
Concludendo , bisognerebbe porre una maggiore attenzione nei confronti di questo piccolo e laborioso insetto , che nell'arco di una vita molto breve, circa 30 giorni, riesce a svolgere tutti i compiti che la natura le ha assegnato .
Produzione di miele, impollinazione , fondamentale per la crescita dei frutti e un altro oltremodo importante e di cui ne è inconsapevole ma vittima nello stesso tempo,essere un indicatore di benessere dell'ecosistema, purtroppo in quest ultimo caso non c'è da stare allegri, da tempo si assiste ad una forte contrazione delle famiglie di api , dovuto all inquinamento ai pesticidi.
La terra e' in sofferenza , tranne l uomo tutte le forme di vita ne hanno preso coscienza, ecco e' proprio questa la parola che l'uomo sta ignorando, la coscienza
Anche Le piccole laboriose api ce lo stanno dicendo con la loro scomparsa, non sottovalutiamo il messaggio, in fondo ci viene segnalato da chi, nella mitologia greca ha contribuito al nutrimento del padre degli Dei Zeus.European honey bee extracts nectar.jpg
Dott.Lombardi

martedì 22 gennaio 2019

Protidogramma Approfondito


PROTIDOGRAMMA
Il plasma contiene molecole proteiche che differiscono tra di loro per:
  • dimensioni molecolari, alcune proteine sono piccole come l'insulina e altre di dimensioni notevoli e una complessa struttura quaternaria come le lipoproteine;
  • diversa composizione chimica, alcune proteine semplici come albumina altre coniugate come lipoproteine e glicoproteine;
  • diversa resistenza al calore o ad altri agenti denaturanti;
  • diversa funzione ad es. proteine di trasporto di sostanze lipofiliche, enzimi, inibitori di enzimi, ormoni, fattori della coagulazione, inibitori della coagulazione e anticorpi.
Le indagini di laboratorio sulle proteine plasmatiche offrono utili informazioni diagnostiche. Sfruttando le diverse proprietà funzionali e fisico-chimiche, le proteine sono suddivisibili in frazioni in numero tanto maggiore quanto più fine e sensibile è la tecnica di analisi.
L’elettroforesi sieroproteica o delle proteine del siero è la metodica di laboratorio con la quale si effettua il PROTIDOGRAMMA; con tale metodica si separano le proteine in base alla loro carica elettrica e a loro P.M.
  • L'elettroforesi
Con il termine elettroforesi si indica comunemente il movimento di particelle elettricamente cariche in presenza di un campo elettrico. In base ai principi base dell'elettroforesi, queste molecole, che posseggono gruppi ionizzabili, una volta caricate in un gel elettroforetico o depositate sulla superficie di un supporto (come l’acetato di cellulosa), vengono sottoposte a una forza elettrica proporzionale alla loro carica effettiva, Q e all'intensità del campo elettrico, E. Il pH della soluzione tampone presente nella cella elettroforetica determina la carica delle molecole che si separano secondo il loro rapporto massa/carica e l’attrito che incontrano nel muoversi. L'apparato elettroforetico è costituito da un generatore e da una cella elettroforetica. Il generatore fornisce un flusso di corrente continua agli elettrodi che sono collegati alla cella, generando quindi un campo elettrico in cui i cationi migreranno verso il catodo e gli anioni verso l'anodo.
L'analisi elettroforetica delle proteine sieriche (nota come "quadro proteico") è un'analisi di routine che consente di evidenziare alterazioni grossolane della composizione proteica del siero. Il campione viene deposto sulla superficie del supporto di acetato di cellulosa che è imbibito del tampone di corsa e successivamente viene applicata la forza elettrica. Le proteine sono evidenziate mediante una colorazione specifica, e la loro composizione percentuale è misurata mediante densitometria. In condizioni fisiologiche, le proteine sieriche si suddividono in 5 frazioni; nota la proteinemia (rappresenta il 100%) è possibile ricavare la concentrazione di ciascuna frazione: albumina, 1-globuline, 2-globuline, -globuline, -globuline. In condizioni fisiologiche, la frazione di albumina e la somma delle frazioni di globuline sono in un rapporto di 1,2 – 1,7 (rapporto A/G). Alterazioni notevoli da questo intervallo sono segnale di patologia.
Le 5 frazioni sono:
  1. La frazione albumina, questa frazione contiene solo 2 proteine, l'albumina e la pre-albumina, prodotte dal fegato, con la funzione di veicolare sostanze insolubili (farmaci, bilirubina) e di mantenere la pressione colloidosmotica del sangue, impedendo all'acqua di uscire dai vasi sanguigni negli interstizi. L'analisi di questa frazione può essere definita normale se la sua percen tuale è compresa tra il 59.1 e 69.3, rispetto alla proteinemia, e la sua quantità si trova compresa tra i 3,5 - 5 gr/dl di sangue.
    • Se la percentuale o la quantità aumentano rispetto ai valori nor mali, significa che le altre proteine si sono ridotte. È un dato, comunque, che non ha una grande rilevanza clinica per il medico.
    • Se la percentuale diminuisce, ma non la quantità, significa che le altre proteine, per differenza, sono aumentate. Questo dato potrebbe orientare il medico verso alcuni approfondimenti relativamente a malattie infiammatorie o il mieloma.
    • Se diminuiscono sia la percentuale sia la quantità, significa che il fegato non svolge in modo corretto la sua funzione. Questa alterazione, in genere, indica una cirrosi epatica.
Inoltre, in caso di ipoalbuminemia, l'acqua si accumula nei tessuti, principalmente nei polmoni (edema polmonare) e questa frazione diminuisce nel corso dell'epatite virale, nelle sindromi nefrosiche, durante la fase acuta dei processi infiammatori.
  1. La frazione 1-globuline, questa frazione comprende la glicoproteina acida, l'antitripsina e l'antichimotripsina.
La glicoproteina acida entra nel gruppo delle "proteine della fase acuta", un gruppo eterogeneo di proteine che aumentano nel plasma durante un processo infiammatorio, dopo un trauma, nella necrosi, nella fase acuta di una lesione tissutale.
L'antitripsina è una proteina con attività di inibitore delle proteasi. Inibisce l’elastasi che viene rilasciata dai neutrofili per combattere l’infezione. Carenza di questa proteina può distruggere gli alveoli (enfisema).
L'antichimotripsina ha il ruolo fisiologico di inibire la chimotripsina pancreatica.
L'analisi di questa frazione può essere definita normale se la sua percen tuale si trova nell'intervallo compreso tra 2 e 3.5 e la sua quantità si trova compresa tra 0,1-0,4 gr/dl di sangue.
    • La diminuzione della percentuale o della quantità può indicare disfunzioni epatiche o carenze congenite.
    • Se la percentuale o la quantità aumentano rispetto ai valori nor mali, l'alterazione indica un processo infiammatorio o una infezione in corso all'interno dell'organismo.

  1. La frazione 2-globuline, contiene l'aptoglobina, la macroglobulina e l'antitrombina III.
L'aptoglobina esiste in più forme molecolari geneticamente determinate. Il suo ruolo fisiologico consiste nella capacità di legare immediatamente l'emoglobina che si libera dalla quota di emazie fisiologicamente distrutte per veicolarla dove avviene la definitiva decomposizione; la formazione del complesso aptoglobina-emoglobina impedisce il passaggio di emoglobina nelle urine. L'aptoglobina aumenta nel siero in corso di processi infiammatori. Una diminuzione di aptoglobina si correla con gravi epatopatie e con emolisi intravascolare.
La macroglobulina è una delle più grosse proteine plasmatiche e svolge importanti compiti fisiologici tra cui inibizione non specifica nei confronti di enzimi proteolitici e trasporto di alcuni ormoni polipeptidici. Un aumento nettissimo di tale proteina si verifica nel corso delle sindromi nefrosiche, nel diabete mellito, nelle epatopatie croniche. Valori diminuiti si hanno nell'artrite reumatoide.
L'antitrombina III ha il compito di neutralizzare la trombina che nel processo di emocoagulazione si forma sempre in eccesso e potrebbe attivare pericolosamente una quantità esorbitante di fibrinogeno. Essa diminuisce sia per difetto di sintesi da parte del fegato sia per un suo troppo rapido consumo. Una prova di carattere funzionale consiste nella misura del ritardo provocato dalla proteina sul tempo di coagulazione del fibrinogeno bovino ad opera di una certa quantità di trombina (tempo di antitrombina III).
L'analisi di questa frazione può essere definita normale se la sua percen tuale si trova nell'intervallo compreso tra 6.1 e 11.2 e la sua quantità si trova compresa tra 0,4-1,0 gr/dl di sangue.
    • La diminuzione della percentuale o della quantità non ha alcun significato clinico.
    • Se la percentuale o la quantità aumentano rispetto ai valori nor mali, l'alterazione indica un processo infiammatorio o una infezione in corso all'interno dell'organismo.

  1. La frazione -globuline, a cui appartengono la transferrina e la proteina C reattiva e il fibrinogeno.
La transferrina ha il compito di trasportare il ferro (in forma ferrica) dal tubo digerente ai depositi tissutali e da questi al midollo osseo dove è utilizzato dagli eritroblasti per la sintesi dell'emoglobina. Ogni molecola di transferrina lega due atomi di ferro; in condizioni normali, un terzo della transferrina presente nel sangue è legata al ferro, i restanti due terzi sono liberi.
La proteina C reattiva è una proteina della fase acuta. La sua determinazione, assai utile nel corso della malattia reumatica di cui costituisce l'indice probabilmente più sensibile, può essere eseguita con metodi immunologici.
L'analisi di questa frazione può essere definita normale se la sua percen tuale si trova nell'intervallo compreso tra 6.30 e 12.1 e la sua quantità si trova compresa tra 0,6-1,0 gr/dl di sangue.
    • La diminuzione della percentuale o della quantità non ha alcun significato clinico.
    • Se la percentuale o la quantità aumentano rispetto ai valori nor mali, l'alterazione può essere un segnale di anemia perché tra le beta-globuline è presente la transferrina, che aumenta quando il ferro nel l'organismo è basso, o nelle epatopatie tossiche e infettive.
Il fibrinogeno non è presente nel profilo elettroforetico poiché quest'ultimo si riferisce alle proteine del siero, che è appunto plasma privato del fibrinogeno. Il fibrinogeno riveste importanza fondamentale nel processo della coagulazione. La quantità di fibrinogeno nel plasma subisce variazioni per diverse cause morbose. Si tratta di una proteina della fase acuta. Più importanti degli aumenti sono le diminuzioni del fibrinogeno in corso di malattie acquisite (epatopatie) o congenite. Una grave, ma rara, malattia ereditaria è caratterizzata dalla incapacità di sintetizzare il fibrinogeno, con una grande tendenza ad emorragie spontanee. In altri casi ereditari il fibrinogeno è presente in quantità ridotta, o sono presenti forme anomale con una funzionalità alterata. Livelli diminuiti di fibrinogeno si hanno in tutte le situazioni emorragiche caratterizzate da bassi valori di quasi tutti i fattori della coagulazione.

  1. La frazione delle y-globuline, o immunoglobuline (Ig), si divide in 5 classi che differiscono per la diversa composizione delle catene pesanti (    ), per la struttura globale ed il peso molecolare. Le catene leggere ( o ) rappresentano elementi comuni a tutte le classi di Ig.
L'analisi di questa frazione può essere definita normale se la sua percen tuale si trova nell'intervallo compreso tra 9.8 e 20 e la sua quantità si trova compresa tra 0.8 e 1.7 grammi per decilitro di sangue.
    • La diminuzione della percentuale o della quantità indica una ridotta produzione di anticorpi, può indicare immunodeficienze acquisite o congenite.
    • Se la percentuale o la quantità aumentano rispetto ai valori nor mali, l'alterazione è un segnale di:
      • malattia policlonale, quando l'aumento comprende tutti i tipi di anticor pi ed è tipico delle infiammazioni acute o croniche, per cui indica un proces so infiammatorio o una infezione in corso o malattie autoimmuni;
      • malattia monoclonale, se l’aumento è dovuto alla produzione anormale di un solo tipo di anticorpo. Un’alterazione monoclonale elevata, può indicare la presenza di "plasmacitoma" o "mieloma multiplo", tumore mali gno, oppure di una "gammapatia monoclonale benigna", una malattia piuttosto diffusa nella popolazione che, in alcuni casi, è associata a malattie infettive o croniche e può scomparire naturalmente.
Il protidogramma è utile per valutare la corretta funzionalità del fegato, la presenza di infiammazioni o infezioni nell'organismo e può orientare il medico verso la diagnosi di malattie più gravi che richiedono ulteriori approfondimenti come il "mieloma multiplo". Per effettuare l'elettroforesi delle proteine del siero è sufficiente un sem plice prelievo di sangue che deve essere eseguito a digiuno da dodici ore, in modo che il cibo non interferisca con il risultato. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito dell'analisi, ma è consigliabile, in ogni caso, segnalare al medico eventuali terapie farmacologiche in corso, importanti per valutare lo stato di salute globale della persona.
Quello che otteniamo col protidogramma è una “fotografia” delle proteine contenute nel sangue raggruppate per “frazioni”. Un buon osservatore potrà quindi, già dal grafico, individuare anomalie nella composizione proteica, senza dover necessariamente avere a disposizione i singoli dosaggi proteici. Il grafico con le curve è la proiezione fatta dal computer delle concentrazioni rilevate. Le frazioni vengono definite singolarmente in percentuale sulle proteine totali.
LE FRAZIONI DEL PROTIDOGRAMMA
Abbiamo 5 frazioni, ciascuna individuata da una “gobba” sul protidogramma.
(Protidogramma normale – archivio dell’autore)

Le diverse frazioni comprendono molte proteine.
Il protidogramma normale rispecchia i valori sopra citati per cui è facile fare confronti con protidogrammi patologici.
La forma patologica più facilmente riconoscibile nel protidogramma riguarda la gammopatia (l’aumento delle immunoglobuline contenute nella frazione gamma). Questa può essere monoclonale se sostenuta da un solo tipo di immunoglobuline (un picco stretto ed alto) o policlonale se sostenuto da più tipi di immunoglobuline (un picco ampio).

(Protidogramma da paziente con gammopatia monoclonale)

L’elettroforesi delle proteine è un tipo di analisi multiparametrica, ossia che rivela più di un valore per cui l’interpretazione finale dei dati deve essere sempre valutata da uno specialista del settore in quanto molto complessa.


NELLE EPATOPATIE CRONICHE GRAVI SI HA: ELEVATO INCREMENTO DELLE GAMMA CON EVENTUALE FUSIONE BETA-GAMMA. CIO’ È DOVUTO AD ATTIVAZIONE MESENCHIMALE E PROLIFERAZIONE LINFOIDE.


NEFROSI LIPOIDEA: In genere c’è ipoproteinemia marcata per riduzione molto marcata di albumina ed aumento delle alfa 2 e beta globuline. È dovuta ad un aumento di permeabilità del glomerulo con perdita di albumina, transferrina IgG, IgA (non IgM). Può essere compensata da un maggiore riassorbimento tubulare.

Altre tecniche per separare le proteine plasmatiche sono:
  • Centrifugazione
Si basa sul comportamento delle particelle in un campo centrifugo. Le particelle sedimentano con velocità diverse a seconda delle caratteristiche di densità, dimensione e forma. Questa tecnica è utilizzata ad esempio per il frazionamento delle lipoproteine.
  • SDS-PAGE
Un’elettroforesi in condizioni denaturanti su gel di poliacrilammide, che perette di valutare la massa molecolare di una proteina. Inoltre, può essere utilizzata per identificare una determinata proteina mediante il trasferimento su una membrana immobilizzante e il successivo riconoscimento con anticorpi specifici (western-blot).
  • Cromatografia.
La tecnica cromatografica consiste nello sfruttare, in modo particolarmente efficiente, la diversa attitudine che ogni molecola o ione possiede nel distribuirsi fra due differenti fasi. La cromatografia è una tecnica di separazione delle componenti di una miscela omogenea basata sulla distribuzione dei suoi componenti tra due fasi, una stazionaria e una in movimento lungo una direzione definita. Indipendentemente dal meccanismo effettivo della separazione, legato al tipo di interazione fra soluto e fase stazionaria, durante la cromatografia ciascuna specie chimica si trova coinvolta in un processo dinamico nel quale essa si trasferisce dalla fase mobile a quella stazionaria, e viceversa. Nelle tecniche cromatografiche oggi in uso la fase stazionaria può essere un solido o un liquido, depositati su una superficie o introdotti in una colonna. Quanto alla fase mobile, può essere un gas o un liquido a bassa viscosità che viene fatto correre attraverso una colonna, oppure salire o scendere per capillarità lungo uno strato di fase stazionaria. I meccanismi di separazione nella cromatografia sono notoriamente tanti e di diversa specie con le relative variazioni per analisi più specifiche.

venerdì 11 gennaio 2019

Nazareno Capasso Sacrifici e soddisfazioni per una laurea in Medicina

Nazareno Capasso una radiosa promessa nel campo della medicina.
L'importanza di svolgere la professione del medico:

Dopo aver terminato la laurea a ciclo unico bisogna frequentare alcuni reparti per far tirocinio obbligatorio e preparare il concorso di specializzazione.


È il primo accesso alla professione di medico e ti rendi conto che durante la mattina devi vedere come imparare qualcosa e come servire al meglio in reparto per far andare le cose al meglio, e, il resto del giorno devi studiare innumerevoli mattoni di libri per preparare il concorso.
Sembra che hai tantissime cose da fare tanto da avere la tentazione di lasciar perdere ogni altra cosa al di fuori di questa ma farlo sarebbe un errore!.
In pratica bisogna studiare tanto,fare del proprio meglio per i pazienti e per la propria equipe e trovare il tempo per sé stessi.
La cosa brutta è che si inizia per forza senza esperienza! e senza troppe competenze quindi l'aiuto che potete apportare è limitato.La cosa bella di questo lavoro è la consapevolezza che si sta facendo qualcosa di buono, è vedere che la gente inizia a fidarsi di te, a contare su di te,
a salutarti per strada e ciò ripaga gli innumerevoli sacrifici per cui è fondamentale trovare un equilibrio,per vincere la stanchezza e a non cadere nell' isolamento in cui ti spinge lo studio.Il mio obiettivo ora è superare il concorso per la specializzazione!Non ti rubiamo altro tempo Dott.Nazareno Con i migliori auguri che questo articolo ti porti tanta fortuna a te e i tuoi pazienti!

giovedì 10 gennaio 2019

Impotenza Maschile,Disfunzione Erettile. Intervista al Dott.Perricone

Con il dottor Fabio Perricone, master di II livello in andrologia e medicina della sessualità

 INTERVISTA Del dott. CIRO AQUINO SULLA DISFUNZIONE ERETTILE

Dottor Perricone, uno dei problemi che colpiscono uomini anche giovani è quello della disfunzione erettile, tema intorno al quale esistono dubbi e incertezze. In termini semplici, dottore, che cos’ è l'impotenza?

Avendo per alcuni anni seguito gli studi andrologici guidati dal professor Carlo Foresta dell’Università di Padova, conosco bene il disagio, anche giovanile, che tale patologia comporta. A volte si tratta di fattori ambientali legati all’inquinamento alimentare o allo stile di vita, altre volte sono responsabili fattori psicologici, spesso dovuti a una scarsa o scorretta informazione. Rispondo intanto alla sua domanda: L'impotenza maschile è una condizione che impedisce di ottenere o mantenere un'erezione. La disfunzione erettile consiste quindi in un’impotenza che può essere parziale o totale.


Dottore quanto dura un'erezione normale?


Non esiste una durata “normale” di erezione. La durata di un’erezione può essere influenzata da svariate condizioni, dovute all’ambiente, a circostanze occasionali, o ad altri motivi del tutto casuali. Uno stato di erezione può durare all’incirca da pochi secondi (eiaculazione precoce) a numerosi minuti.

Quando un’erezione può considerarsi “Soddisfacente”?

Potrei risponderle come prima, che dipende da fattori del tutto personali e occasionali. Un’erezione, se proprio vogliamo riferirci alla durata, si considera “soddisfacente” da venti minuti.

Una "media mondiale", come afferma scherzosamente Paulo Cohelo nel suo libro “Sette minuti”, è, appunto, di sette minuti, tale condizione forse potrebbe non soddisfare la partner...

Esistono diversi tipi di erezione?

 L'erezione può essere completa o parziale. Per erezione parziale s’intende la condizione in cui l'asta, (il pene) non è completamente eretta.

Che cosa può determinare l'impotenza?

L'impotenza può essere causata da fattori psicologici e/o funzionali.

I fattori psicologici non possono essere trattati con farmaci. Non esiste rimedio farmaceutico che permetta la risoluzione di un problema che va studiato in altra sede. in caso di fattore organico, il rimedio con farmaci appropriati, come il sildenafil, ad esempio, può consentire al paziente, dopo adeguato trattamento, di raggiungere le condizioni di una giusta erezione.

A quanti anni bisogna aspettarsi di avere difficoltà erettive?

Neanche a questa domanda esiste una risposta precisa. Dai cinquant’anni è possibile avere problemi di disfunzione erettile, in questo caso tale condizione può essere determinata da una problematica cardio-circolatoria che richiede adeguati accertamenti da parte di uno specialista. L'assunzione di farmaci per la cura della disfunzione erettile deve pertanto essere attentamente vagliata dallo specialista andrologo, tali farmaci potrebbero, infatti, determinare danni cardio-vascolari.

Qual è il normale numero di rapporti sessuali in una settimana?

Il numero dei rapporti è stabilito unicamente dalla coppia, dipende dalla sua storia, dall’affinità e dall’intesa raggiunte, non esiste nessuna regola a riguardo.

Esistono precauzioni da seguire per avere una corretta erezione?

Sicuramente sostanze come cannabinoidi e altre tipologie di stupefacenti possono diminuire lo stato di libido. L'abuso di alcool, il fumo non sporadico di sigaretta, gli anabolizzanti e i farmaci dopanti, utilizzati a volte per migliorare le prestazioni sportive, sono fattori spesso responsabili di disfunzione erettile.



  Dottore vi ringraziamo per il vostro tempo,per ulteriori delucidazioni dove è possibile contattarla?
   Potete scrivere alla pagina Infofertili di Facebook oppure alla mail studioperricone@hotmail.it

                                                   Grazie!!!

lunedì 7 gennaio 2019

Acido folico e prevenzione difetti tubo neurale

Vi sono aspetti nutrizionali  che sono importanti per la salute sia della madre che del feto.
In particolare, la fornitura di folato conosciuto come vitamina B9 o acido folico. È essenziale per numerose funzioni del corpo.
Il corpo umano, ad esempio, ha bisogno di acido folico per sintetizzare, riparare e metilare il DNA.
Il folato è particolarmente importante per favorire la rapida divisione cellulare e la crescita, in particolare durante la gravidanza e durante la prima infanzia.

Gli esseri umani non possono sintetizzare i folati all'interno del loro corpo. Pertanto, i folati sono nutrienti essenziali che devono essere forniti attraverso la dieta su base regolare per soddisfare le esigenze del corpo.
Inoltre, i folati naturali hanno una bassa biodisponibilità. Solo circa il 50%, o la metà dei folati vengono assorbiti nell'intestino.

Al contrario, in forma sintetica, l'acido folico è piuttosto stabile e quasi l'intero apporto è assorbito nel corpo.

 Nel 2015, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito valori soglia specifici per la concentrazione dei folati  In particolare nelle donne in età fertile, che programmano o non escludono una gravidanza e per quelle in gravidanza, l’assunzione raccomandata è di 0,6 mg/die (poiché il feto attinge alle risorse materne) e durante l’allattamento è di 0,5 mg/die (per reintegrare le quantità perse con il latte materno), NTD.

La quantità di cibo ricco di folato richiesto al giorno per soddisfare i requisiti è così grande che, ove possibile, l'OMS e la maggior parte delle raccomandazioni internazionali stabiliscono l'integrazione di acido folico oltre a una dieta ricca di folato. Alimenti naturalmente ricchi di folati sono, per esempio, le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), i legumi (fagioli, piselli), la frutta (kiwi, fragole e arance) e la frutta secca (come mandorle e noci). Per quanto riguarda i cibi di origine animale, il fegato e altre frattaglie hanno contenuti piuttosto elevati in folati, come pure alcuni formaggi e le uova, da consumare però in porzioni limitate e non frequenti. 

Una curiosità, il folato e l'acido folico derivano i loro nomi dalla parola latina, folium, che significa foglia. I folati si trovano naturalmente in molti cibi e sono particolarmente abbondanti nelle verdure a foglia verde scuro, nei legumi, negli agrumi e nei succhi.
I folati sono anche comuni in pane e cereali che contengono farina arricchita con acido folico. Il folato è necessario per la divisione cellulare e svolge un ruolo importante nella prevenzione delle NTD. Le NTD sono gravi malformazioni congenite che risultano dal fallimento di un tubo neurale durante la fase iniziale dell'embriogenesi, tra 18 e 26 giorni dopo il concepimento. È quindi fondamentale che una quantità adeguata di acido folico sia già consumata prima del concepimento per raggiungere concentrazioni tissutali adeguate all'inizio della gravidanza.

L'assunzione tempestiva di integrazione di acido folico prima del concepimento è sottolineata dal numero di gravidanze non pianificate. Nel 2006, il 49% delle gravidanze negli Stati Uniti è stato segnalato come non intenzionale.
L'integrazione di acido folico dopo la diagnosi di gravidanza è molto meno efficace e di solito troppo tardi per ridurre effettivamente il rischio di NTD perché la chiusura del tubo neurale è completata solitamente dal momento in cui una donna inizia a sapere che aspetta un bambino. 

Circa il 72% dei difetti del tubo neurale potrebbe essere prevenuto dall'acido folico durante questo periodo di tempo da solo o in combinazione con altre vitamine e minerali. Un eccellente esempio dei benefici della fortificazione dell'acido folico della farina proviene dagli Stati Uniti. E qui, la fortificazione dell'acido folico fu introdotta per la prima volta nel 1996, seguita dalla fortificazione obbligatoria del 1998, con 140 microgrammi di acido folico, per 100 grammi di farina. E subito dopo, la prevalenza di nascite di difetti del tubo neurale ha iniziato a diminuire. E infatti, la fortificazione dell'acido folico della farina è ora stimata per prevenire circa 1.000 difetti del tubo neurale colpiti

e tu assumi acido Folico o vitamina B9



?
la risposta è la stessa cosa

venerdì 4 gennaio 2019

La Gravidanza l'importanza della postura e le sue varizioni

Questa Presentazione è per te che vivi la tua prima gravidanza!,o semplicemente vuoi essere pronta per quando sarà il fatidico momento in cui scoprirai di aspettare un bel bambino(a).
Prenditi un po di tempo tutto per te,
 e goditi questa presentazione,ma prima un paio di premesse,se qualcosa non ti è chiaro,se vuoi fare delle domande Scrivici! un team di esperti che amano la loro professione sarà lieto di chiarirti le idee Gratuitamente.
                                                                                                     indirizzo  coachstudent@gmail.com

mercoledì 2 gennaio 2019

Nutrizione in Gravidanza Perchè Bio è Meglio

Nel mondo di oggi,le persone soffrono  sempre più di malattie legate alla nutrizione.La cosiddetta junk food,i cibi spazzatura  è una delle moderne e maggiori responsabili delle nostre malattie epidemiche in primis Diabete ed ipertensione.
La maggior parte delle persone attualmente si nutre di alimenti altamente processati e sempre meno di cereali e frutta e da recenti statische è emerso che questi stili di vita sono associati ad un alta percentuale di malattie croniche.
L'obesità e il diabete sono oramai le malattie del 3 millennio motivo per cui è fondamentale il ruolo del nutrizionista altamente professionalizzato che deve consigliare al paziente quale cibo mangiare in che quantità, e come cuocerlo affinche ne risulti gustoso e soprattutto salutare.
Riprendere il controllo della preparazione del cibo è indispensabile per il tuo benessere nel breve e lungo termine.
Fondamentale è l'esame dei comportamenti alimentari che il professionista svolge reinculcando i corretti valori di uno stile di vita salutare e alimentare migliorando la qualità della vita.
Il corpo umano si nutre di alimenti,come diceva un grande filoso,NOI SIAMO CIO' CHE MANGIAMO diceva Aristotele,basti pensare che prima della prima guerra Mondiale circa 100 anni fa la preoccupazione principale era la carenza di cibo mentre ora vi è un iperproduzione con un conseguenza sovrabbondanza di cibo associata ad una scarsa se non nulla attività fisica,Le donne prima controllavano la preparazione del cibo mentre ora fanno parte della forza lavoro ciò ha fatto si che i pasti preparati a casa lasciassero spazio  a i più comodi e pratici snack,alle merendine
molto più caloriche e sicuramente con maggior quantitativo di sale,zuccheri,grassi e conservanti.
L'obesità è oggi una malattia cronica riconosciuta con conseguenze sulla salute ben definite!Oltre i grassi andrebbero controllate le etichette riguardo il valore degli zuccheri e se sono stati usati sciroppi che rendono il sapore più gradevole aumentandone la conservabilità,L'aggiunta di zuccheri semplici ha "alimentato" le nostre moderne epidemie.
L'OMS ha segnalato l'obesità come una crisi mondiale pubblica della salute...




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