martedì 29 ottobre 2019

La TERMOREGOLAZIONE E LA SUA IMPORTANZA


TERMOREGOLAZIONE


È il classico degli esempi di funzione integrata. La termoregolazione comporta il coordinamento di funzioni endocrine vascolari neurovegetative che possono permettere il mantenimento in set point della temperatura corporea.
Esistono due tipi di temperatura corporea: centrale e periferica.
A livello periferico sulla cute ci sono variazioni sensibili della temperatura cutanea, per esempio, a livello delle dita della mano rispetto al tronco. Ci sono variazioni di alcuni gradi in genere alle estremità inferiori rispetto a quelle del torace.
Esiste, quindi, una mappa termica della superficie corporea molto variabile. Questo perché l’organismo umano è omeotermo ossia mantiene costante la temperatura corporea a un set point di 37/37.1 (temperatura che fa essenzialmente riferimento all’ipotalamo dove sono localizzati i centri termoregolatori).
Se consideriamo la superficie cutanea, l’uomo si comporta come un individuo pecilotermo; al variare della temperatura esterna varia la sua temperatura cutanea.
La termoregolazione e l’omeostasi termica si verificano essenzialmente attraverso una serie di meccanismi.
Nell’ipotalamo dobbiamo distinguere due zone importanti per tale funzione; sono l’ipotalamo anteriore che si trova a livello delle aree preottiche e l’ipotalamo posteriore. In quello anteriore esiste il centro della termodispersione, ossia quello coinvolto nelle risposte all’aumento della temperatura corporea. Nell’ipotalamo posteriore è aggregata una popolazione di neuroni che entra in funzione per la termoconservazione, cioè ogni volta che ci troviamo in una condizione in cui la temperatura si abbassa. Quindi l’ipotalamo rappresenta il centro di integrazione delle risposte che l’organismo dà al caldo e al freddo. Tuttavia dobbiamo fare una piccola precisazione: nell’ipotalamo anteriore oltre ad essere presenti i neuroni sensibili al caldo esistono anche neuroni che sono sensibili alla variazione della temperatura cutanea. Quindi ci sono neuroni termosensibili (scaricano quando la temperatura è maggiore del set point) e neuroni termo influenzabili (influenzati dalla scarica dei recettori cutanei per il caldo e il freddo). Per temperature dai 20° ai 2° prevalgono notevolmente le scariche dei recettori del freddo e a 32° iniziano a scaricare sempre di più i recettori per il caldo. Tra 30° e circa 40° possono scaricare entrambi i tipi di recettori, l’importante è il transiente termico, ossia tendenza della temperatura cutanea ad aumentare o diminuire.
La prevalenza di scarica dell’uno piuttosto che dell’altro tipo di recettori è funzione del transiente termico cutaneo: se la temperatura della cute tende ad aumentare, di conseguenza, aumenteranno le scariche dei recettori per il caldo. Queste afferenze termocettive cutanee arrivano all’ipotalamo nella zona anteriore (aumento di temperatura) influenzandone la scarica oppure arrivano nell’ipotalamo posteriore (abbassamento della temperatura). I neuroni dell’ipotalamo anteriore sono essenzialmente sensibili ad aumenti della temperatura, però esiste una piccola popolazione, estremamente ridotta, di neuroni che sono sensibili anche a un abbassamento della temperatura.
  • IPOTALAMO ANTERIORE: centro della termodispersione cioè un centro che entra in funzione per abbassare la temperatura.
  • IPOTALAMO POSTERIORE: centro della termoconservazione cioè un centro che entra in funzione per alzare la temperatura. Questo quando il corpo emette segnali endocrini, nervosi, circolatori e comportamentali che sono tutti finalizzati affinché la temperatura corporea resti intorno al set point.


L’ipotalamo è il centro più importante di integrazione termica, però è possibile avere delle risposte al freddo e al caldo, anche se l’intensità e di portata nettamente inferiore, se riscaldiamo il midollo spinale. Quindi esistono dei termorecettori anche a livello del midollo spinale, però la loro risposta è più debole rispetto alla risposta integrata consistente dell’ipotalamo.
Per valori di temperatura intorno a 45/48° si può avere un fenomeno chiamato freddo paradosso, dovuto al fatto che ci sono dei recettori termici per il freddo che vengono eccitati anche quando la temperatura sale notevolmente. Probabilmente questi recettori sono stimolati dalle stesse sostanze che si possono liberare in seguito a citolisi indotta da aumento della temperatura.
I recettori del freddo sono terminazioni di fibre mieliniche (conduzione 15 m/s) e amieliniche (conduzione 0,2 m/s) molto sottili e sono molto 40 volte più sensibili di quelli del caldo. Quelli del caldo sono costituiti da fibre mieliniche (conduzione 0,5 m/s).

Supponiamo che ci sia un aumento di temperatura, occorre aumentare la dispersione del calore. Ciò è possibile attraverso dei meccanismi fisici:

  • CONDUZIONE: quando aumenta la temperatura, si toccano oggetti più freddi in maniera tale che il calore possa passare dalla superficie corporea, attraverso la conducibilità dei liquidi e della cute, a un corpo più freddo.
  • CONVEZIONE: quando la temperatura aumenta, aumenta notevolmente a livello della cute perché si ha una vasodilatazione e il sangue viene shiftato verso la superficie corporea. In questo modo la superficie cutanea si riscalda e la superficie del corpo perde calore perché l’aria calda va verso l’esterno e viene sostituita da aria fredda. Esempio: soffiarsi con un ventaglio fa aumentare i moti convettivi.
  • IRRAGGIAMENTO: un soggetto che ha una superficie cutanea più calda irradia calore verso l’esterno, quindi sottrae calore alla superficie corporea.
  • EVAPORAZIONE: quando si suda, non si perde calore, bensì si perde quando il sudore evapora ossia quando passa dallo stato liquido a quello gassoso. Si è calcolato che per ogni ml di sudore il soggetto per circa 0,5 calore (ma 0.5 gradi forse?).


Nel caso in cui si suda parecchio e si vuole perdere calore è consigliato non detergere il sudore dal corpo, soprattutto quando si è compiuto un grosso sforzo fisico per cui la temperatura può arrivare anche a 38/38,5°. Se in queste situazioni in cui c’è un aumento fisiologico di temperatura non facciamo evaporare il sudore si può andare incontro a un fenomeno estremamente grave che è detto colpo di calore, ossia l’aumento notevole della temperatura che si verifica, in alcuni casi, anche quando la temperatura ambientale è intorno ai 30°. Questo perché il calore evapora solo quando c’è una bassa percentuale di umidità.
Ci sono una serie di reazioni comportamentali che cercano di portare a quella che è la neutralità termica (sensazione in cui non si percepisce né caldo né freddo). Questa si ha quando la percentuale di umidità è al 50% e la temperatura a 28°.
Ci sono anche setpoint superiori a 37,1° se consideriamo la temperatura del fegato, poiché rappresenta l’organo con maggiore temperatura a causa della sua attività metabolica.
Nel caso in cui l’ambiente è caldo il primo evento è una vasodilatazione, che ha il compito di trasferire il calore dal nucleo dell’organismo verso la superficie. In condizioni di caldo elevato l’aumento della frequenza respiratoria ( i 12 respiri il minuto possono addirittura raddoppiare) serve ad aumentare l’apporto di ossigeno ai tessuti.
In situazioni in cui l’ambiente circostante è un ambiente freddo vengono messe in azione dall’organismo una serie di reazioni estremamente importanti che comportano, innanzitutto, una vasocostrizione cutanea. Diminuisce quindi la temperatura della cute e diminuisce anche, di conseguenza, la dispersione del calore.
Si ha, poi, tutta una serie di reazioni che portano all’attivazione del sistema endocrino (ipotalamo, adenoipofisi, tiroide) con l’aumento della produzione di TRH (dipeptide di TSH di t3 e t4), che porta un aumento del numero dei mitocondri, elevata attivazione dei meccanismi metabolici mitocondriali, un disaccoppiamento della reazione di fosforilazione ossidativa, un aumento della temperatura corporea e una serie di attivazioni metaboliche correlate anche alla scarica adrenergica vasocostrittrice. Questa scarica adrenergica porta a una lipolisi e quindi a un’accelerazione della b-ossidazione. Gli adipociti sono innervati dal sistema ortosimpatico per cui con questo meccanismo noradrenalina -> recettore della noradrenalina -> adenilato ciclasi -> cAMP si ha una lipolisi, ossia un distacco dei grassi dai trigliceridi e attivazione della b-ossidazione. Il calore generato dalla degranulazione di 1 g di lipidi è pari a circa 9 kcal e il quoziente respiratorio (è un parametro che misura il rapporto tra anidride carbonica (CO2) espirata e ossigeno (O2) inspirato (CO2/O2), consentendo di determinare la proporzione di grassi e carboidrati che vengono impiegati ai fini energetici) è intorno a 0.74 per i lipidi, 1 per i glicidi e 0.8 per i protidi. Quindi è chiaro che se ci si vuole proteggere dal freddo si deve cambiare il valore dell’intake di lipidi superando i 25, arrivando anche a 30/35% in modo da sfruttare questo incremento della b-ossidazione indotta dall’azione vasocostrittrice.
Questo è valido soprattutto per l’innervazione del grasso bruno. Il grasso bruno è quel tessuto adiposo che si trova nell’uomo ma non nel bambino e nel neonato (soggetto pecilotermo).
Nell’ipotalamo ci sono molti ormoni che hanno funzioni specifiche che hanno un ruolo anche nella termoregolazione, come l’ADH.



Quando la temperatura è molto elevata a livello della cute c’è un forte aumento della temperatura per il passaggio di sangue dal nucleo alla superficie corporea; quando invece ci si trova in un ambiente molto freddo la cute ha una temperatura molto bassa e il nucleo centrale mantiene una temperatura molto stabile.
Nella zona del tegmento, nella porzione anteriore dell’ipotalamo, ci sono neuroni sensibili all’ormone antidiuretico che hanno la funzione di abbassare la temperatura corporea, sposando il setpoint verso valori più bassi opponendosi all’azione dei pirogeni, soprattutto di IL-1 e IL-6 che, invece, innalzano il setpoint ipotalamico.
Quando la temperatura aumenta dal brivido. Il brivido è un fenomeno che generalmente accompagna sensazioni di freddo; infatti nel caso di un aumento del setpoint a 38°, una temperatura di 37.5 viene percepita come bassa rispetto al nuovo valore del set point e per questo si manifesta il brivido.
Il brivido e l’aumento della lipolisi vengono detti effettori termici e sono molto importante per le persone che vivono in paesi molto freddi.
Nei quadrupedi c’è la polipnea [polipnea termica, o da calore, da soprarriscaldamento dei centri nervosi: quest'ultima è evidente soprattutto negli animali che non sudano, come i cani, nei quali l'affrettarsi del ritmo respiratorio ha il valore di un meccanismo di regolazione e di compenso, in quanto, aumentando la ventilazione polmonare, aumenta anche l'evaporazione dalla superficie respiratoria del polmone e il sangue perciò più rapidamente si raffredda. In certi animali, come nella rana, v'è un rapporto fisso e costante fra temperatura dell'ambiente e numero degli atti respiratori il minuto]. La dispersione del calore avviene, nel caso del cane, con l’evaporazione della mucosa presente sulla superficie della lingua che perde il calore per evaporazione perché i cani non hanno le ghiandole sudoripare e non sudano.


Ci sono ritmi circadiani anche nella termoregolazione: nelle prime ore del mattino la temperatura corporea è più bassa, per cui si può avere più facilmente una sensazione di freddo.




venerdì 25 ottobre 2019

IL COMPUTER QUANTISTICO ANALISI STRUTTURALE E SINTESI DI BIOMOLECOLE

Le biomolecole sono molecole organiche di interesse biologico.
Possono essere prodotte tramite il metabolismo di organismi viventi (metaboliti) o tramite metodi si sintesi
(farmaci o molecole che interagiscono con i processi metabolici).
Metaboliti: intermediari e prodotti del metabolismo.

 Metaboliti primari
Sono molecole del metabolismo primario (ad es. le molecole della glicolisi). Il metabolismo primario è necessario per la sopravvivenza, la crescita e la replicazione. E’ formato da reazioni molto simili in quasi tutti gli organismi sulla Terra: animali e piante infatti condividono molecole come amminoacidi,
carboidrati, trigliceridi, steroidi, nucleotidi, vitamine, acidi tricarbossilici, ecc.

Metaboliti secondari
Sono composti organici non direttamente coinvolti nella normale crescita, sviluppo o riproduzione di un organismo. I metaboliti secondari sono spesso il risultato di eventi casuali come mutazioni genetiche, e se sono utili si affermeranno nella specie (sono in genere ristretti a poche specie). Hanno infatti le funzioni di difesa (es. la difesa chimica delle piante) o di miglior adattamento all’ambiente.
Esempi: acido acetilsalicilico; atropina (un alcaloide); artemisinina (un terpene).
I metaboliti secondari sono stata la fonte primaria di ispirazione per la scoperta di nuovi farmaci: molti dei più importanti agenti terapeutici introdotti negli ultimi 50 anni sono prodotti naturali o sono stati ispirati da essi.

Per l’isolamento e la caratterizzazione dei metaboliti secondari si può ricorrere a:
1. Metodi estrattivi
2. Metodi di separazione (cromatografia)
Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche con lo scopo di separare una miscela nei suoi componenti, per permettere un riconoscimento qualitativo e quantitativo.
Queste tecniche sono basate su una distribuzione differente dei vari componenti tra le due fasi, una chiamata fase fissa (o fase stazionaria), l’altra chiamata fase mobile (o eluente) che fluisce in continuo attraverso la fase fissa.

Indagini strutturali (metodi spettroscopici)
Prevedono interazione di radiazioni elettromagnetiche con la materia:
 Risonanza magnetica nucleare
 Spettrometria di massa
 Diffrazione dei raggi X
 Dicroismo circolare
 Spettroscopia UV

Perché si ricercano sempre nuove biomolecole?
Essenzialmente per scopi:
 Farmacologico-terapeutico
La prima fonte di tutti i farmaci naturali è la natura: in particolare le piante. Già in passato dalle piante si ottenevano degli estratti che venivano utilizzati come medicamenti. Dagli estratti si è poi passati alle molecole purificate e analizzate.
 Analitico-diagnostico
 Composti modello (per la comprensione dei meccanismi dei processi biologici o delle strutture di altre biomolecole) Un composto modello è qualcosa che mima la struttura o l’attività di un composto naturale che si studia e costruisce. E’ un modello per lo studio di qualcosa e non per l’utilizzazione.

 Comprendere meglio il funzionamento di certe vie metaboliche

 Microscopia

giovedì 24 ottobre 2019

Una promessa delle Biotecnologie Benluvankar Varghese

Benluvankar Varghese



Ciao! Mi chiamo Benluvankar Varghese (puoi chiamarmi Ben o luvankar) e vengo dall'angolo più bello e vario del mondo-India (sud). Nel corso degli anni, ho dovuto studiare molto per raggiungere questo obiettivo, con distinzione sia per la Laurea che per il Master presso il Loyola College (College of Excellence), Chennai, Tamil Nadu, India. Il mio interesse per l'area delle biotecnologie ha suscitato per la prima volta la mia laurea in Zoologia. Quando i miei studi pratici mi hanno messo in luce l'unicità di ogni struttura e, le loro funzioni mi hanno hanno spinto la mia  curiosità a pormi molte domande da capire come remare più a fondo. Le biomolecole come proteine, peptidi ed enzimi mi hanno affascinato e mi hanno dato entusiasmo per l'applicazione delle biotecnologie. 
Il libro "Principles of Gene Manipulation", scritto da Old & Primrose e "Principles of Biochemistry" di Lehninger, mi ha dato molti fatti interessanti e conseguenze teoriche. La tesi di laurea del mio Maestro è stata supervisionata dal Prof. Anitha che mi ha dato la libertà di esplorare il ruolo dei microrganismi per la decolorazione dei coloranti sintetici. Questo lavoro è stato molto apprezzato da tutti i miei insegnanti e inoltre mi ha motivato a fare ricerche sulla biotecnologia microbica. Alla fine, durante il mio Master in Filosofia in Biologia Vegetale e Biotecnologie sotto la guida del Dott. Joel Gnanadoss (Micologo) che mi ha dato una fonte di ispirazione innovativa per studiare la produzione e l'ottimizzazione dei parametri colturali per una proteasi potenziata usando Penicillium sp. Inoltre, sono stato in grado di ottenere decoagulante del coagulo di sangue usando la proteasi purificata. Queste esperienze mi hanno fornito varie tecnologie di piattaforma, risorse e mi hanno svelato per esplorare la ricerca biotecnologica. Inoltre, mi sento in grado di intraprendere questa avventura alla luce dei miei fruttuosi impegni con le principali istituzioni gesuitiche. Credo fermamente e incendiato dallo zelo per l'eccellenza nel mondo accademico e nella ricerca. Ora non vedo l'ora di proseguire la mia ricerca di dottorato in Biotecnologia. Oltre a questi, mi piace dipingere, cantare e giocare a calcio. Se vuoi metterti in contatto con me, scrivimi tramite la pagina Facebook o Instagram.

Benluvankar Varghese
Hello! My name is Benluvankar Varghese (You can call me Ben or luvankar) and I am from the most beautiful and diverse corner of the world-India (south). Over the years, I have worked consistently towards this goal with Distinction in both my Bachelor & Master Degrees from Loyola College (College of Excellence), Chennai, Tamil Nadu, India.  My interest in Biotechnology area first aroused during my bachelor degree in Zoology. When my practicals exposed me the uniqueness of each structure and, their functions always brought curiosity and many questions to me to understand like rowing into deeper.  The biomolecules such as proteins, peptides and the enzymes are mesmerized me and gave me enthusiasm towards biotechnology application. The book ‘Principles of Gene Manipulation’ authored by Old & Primrose and ‘Principles of Biochemistry’ by Lehninger have given me a lot of interesting facts and theoretical consequences. My Master’s dissertation was supervised by Prof. Anitha who gave me freedom to explore the role of microorganisms for the decolourization of synthetic dyes.  This work was well appreciated by all my teachers and moreover it motivated me to do microbial biotechnology research. Eventually, during my Master of Philosophy in Plant Biology and Biotechnology under the guidance of Dr Joel Gnanadoss (Mycologist) who gave me an innovative inspirations to study the production and optimization of culture parameters for enhanced Protease using Penicillium sp.  Also, I was able to achieve destain of blood clot by using the purified Protease. These experiences provided me various platform technologies, resources and unveiled me to explore Biotechnological research. Also, I feel equipped to embark on this venture in the light of my fruitful engagements with premier Jesuit Institutions. I firmly believe myself and ignited by zeal for excellence in academics and research I now look forward to pursue my doctoral research in Biotechnology. Beyond these, I enjoy painting, singing and playing football. If you would like to get in touch with me, text me through Facebook or Insta page. 

lunedì 21 ottobre 2019

I MOMENTI NO



  • COSA È IL MOMENTO NO?
  • Il MOMENTO NO È QUANDO TUTTO SEMBRA NON FUNZIONARE,

  • Il MOMENTO NO È SENTIRTI DIRE TANTI NO O PEGGIO NESSUNA RISPOSTA

  • IL MOMENTO NO È QUANDO NELLA TESTA HAI INFINITI PENSIERI ED IDEE MA NESSUNA SEMBRA FUNZIONARE 
  • IL MOMENTO NO È QUANDO PROVI QUALCOSA E TI VA MALE 

  • IL MOMENTO NO SI SMATERIALIZZA PRESTO,IL TEMPO DI UN MOMENTO, UN
  • ATTIMO E CIÒ CHE SEMBRAVA IRRAGGIUNGIBILE ORA È NOSTRO 

  • PENSA

  • AGISCI

  • OTTIMIZZA

  • CONTROLLA 
    dott.Ciro Aquino

sabato 19 ottobre 2019

La medicina estetica non invasiva,Anti Age

La medicina della bellezza, ha avuto nel corso degli anni una crescita iperbolica di richieste,
la fortuna unita alla ricerca,ha  consentito lo sviluppo  di tecnologie in grado di dare risultato 

In poco tempo senza traumi e soprattutto senza bisturi vediamo perchè come e di quale tecnologia stiamo parlando? 
Dell'Elettroporazione,mai sentita?                           tecnologia che dobbiamo a 

Roderick Mackinnon e Peter Agre vincitori del NOBEL per la Chimica nel 2003.


L'elettroporatore semplificando al massimo è una siringa virtuale che grazie a delle scariche elettriche regolate in base allo specifico trattamento riesce a far penetrare delle microparticelle ionizzate attraverso la membrana plasmatica,in pratica una iniezione di una grande siringa senza ago.
Altro successo dell' Anti-Age per il benessere è la radiofrequenza,tuttavia di questo strumento ve ne parlerò la prossima volta...



mercoledì 9 ottobre 2019

Volare ALTI

In un villaggio c’erano sei Biologi, uno più rispettato dell’altro. 
Un giorno un ragazzo, curioso di capire quale fosse “la differenza che faceva la differenza” tra questi scienziati, andò a trovarli mentre erano al lavoro nel proprio laboratorio e pose a tutti la stessa domanda: «Cosa stai facendo?».
Il terzo commentò: «applico una tecnica sperimentale».
Il quarto scienziato rispose: «Faccio il  biologo per sfamare la mia famiglia».
Il quinto: «Contribuisco a realizzare un importante studio».
L’ultimo , il più rinomato di tutti, commentò: «Sto realizzando le scopertà che contribuirà a miglioravi la vita».


lunedì 7 ottobre 2019

La caccia prime esperienze

La caccia è alzarsi alle 4:00 del mattino,prepararsi tutta L’ attrezzatura necessaria la sera e farsi tanti km in macchina per arrivare al sorgere del sole in un campo naturale e incontaminato.
Si cammina per ore a contatto con la natura,godendo di  viste mozzafiato e profumi di piante rare.
L’emozione e la stanchezza cresce sempre più e poi,proprio quando hai abbassato la guardia, quando meno te lo aspetti salta fuori una quaglia,passa un colombaccio,
tiri, ma lo manchi ,
pazienza la natura oggi ti ha già dato tanto tante emozioni...

domenica 6 ottobre 2019

Il Disagio Giovanile e la sua Prevenzione


DiGit-Pro: il Disagio Giovanile e la sua Prevenzione

Le Associazioni MASCOD e Medinart Onlus aderiscono al
Progetto Scuola, fertilità e sessualità

Il Disagio Giovanile e la sua Prevenzione


Il progetto è rivolto a ragazzi e ragazze frequentanti l'ultimo anno delle scuole superiori. Si è scelto tale target di età poiché si ritiene che in questa fase del ciclo di vita i giovani siano maggiormente propensi ad acquisire informazioni e trasmetterle ai loro compagni più giovani.
Promotore di tale iniziativa è la fondazione Foresta che da oltre quindici anni si adopera attivamente nello sviluppo di azioni inerenti la prevenzione di comportamenti a rischio in ambito sessuale.

La raccolta e l’elaborazione di dati sull’informazione giovanile relativa alla sessualità ha messo in evidenza, mediante la somministrazione di un questionario volto a indagare lo stile di vita dei giovani e le loro abitudini sessuali, una scarsa e lacunosa informazione riguardo tali tematiche.
I giovani, infatti, molto spesso ricevono informazioni inadeguate ricorrendo al web, con il rischio di affidarsi a siti di ricerca non attendibili. Inoltre, la mancanza di esperti di riferimento e l’incremento di comportamenti scorretti quali l’uso di fumo, alcool e droghe, rappresentano altrettanti fattori di rischio.
Tale progetto ideato dalla Fondazione Foresta ed inizialmente diffuso sul territorio Veneto è stato proposto su scala nazionale. Ad oggi, è stato possibile somministrarlo a alunni di scuole selezionate appartenenti a diverse regioni italiane.







Nello specifico, la realizzazione del progetto prevede il coinvolgimento del dirigente scolastico e del docente di riferimento.
Saranno coinvolte le ultime classi dell’istituto superiore sia singolarmente che in raggruppamento di più sezioni. Sarà, quindi, possibile concordare la metodica di applicazione del progetto in accordo con le direttive del dirigente scolastico.
Le fasi di realizzazione previste sono le seguenti:
  1. Presentazione complessiva del progetto e illustrazione dei dati finora ottenuti attraverso il supporto di un video realizzato da Carlo Foresta, Professore ordinario di Endocrinologia, Andrologia e Medicina della riproduzione.

  1. Compilazione da parte degli studenti del questionario (della durata di circa 20 minuti) volto ad indagare comportamenti (ad esempio, fumo, uso di alcol e di sostanze), abitudini (ad esempio, alimentazione, attività fisica) e aspetti legati alla sessualità (ad esempio, conoscenze sulla sessualità, modalità di acquisizione di queste informazioni, eventuali difficoltà sessuali, eventuale presenza di problematiche andrologiche o ginecologiche).

  1. Raccolta di domande in formato anonimo, al fine di permettere a tutti gli alunni di richiedere informazioni su argomenti per i quali è necessario un successivo approfondimento. Le domande saranno evase da un’equìpe di specialisti presenti nella sezione suddetta oppure tramite pagina Facebook informativa.

  1. Invito agli studenti a collegarsi alla pagina Facebook Infofertili attraverso la quale è possibile richiedere il contatto di esperti per quesiti di tipo medico, psicologico e sessuologico.

Le informazioni che ne verranno tratte potranno fungere da punto di partenza per la pianificazione e la conduzione di interventi informativi e preventivi volti a incrementare la sensibilità e la consapevolezza delle giovani generazioni nei confronti di queste tematiche.


Progetto del Presidente della Fondazione Foresta ONLUS

Prof. Carlo Foresta


Referente del progetto per la Campania

Dott. Fabio Perricone
Presidente delle associazioni ONLUS MASCOD e Medinart


Referente del progetto per Avellino

Dott.Ciro Aquino

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